Un punto di riferimento per monitorare l’evoluzione  dell’economia circolare applicata al cibo


Il CEFF Hub è una piattaforma che mappa e raccoglie i casi virtuosi di applicazione dei principi della Circular Economy for Food, le ricerche, le pubblicazioni e gli eventi di sensibilizzazione, con l’obiettivo di fornire uno scenario attuale della Circular Economy nel food system, per aiutare le aziende e le istituzioni ad adottare le corrette strategie per la transizione ad un nuovo modello produttivo.

Alla base del progetto ci sono le 3 C della Circular Economy for Food proposte da UNISG (prof. F. Fassio, Circular Economy For Food, Ed.Ambiente 2018): la C di Capitale Naturale, Culturale ed Economico, quella di Ciclicità e quella di Coevoluzione, qui di seguito sintetizzate.

 

Capitale naturale, culturale, economico

In sintesi, il nuovo paradigma economico deve partire dal preservare a livello locale, il Capitale Naturale, l’intero stock di asset naturali – organismi viventi, aria, acqua, suolo e risorse geologiche – che contribuiscono a fornire beni e servizi di valore per l’uomo e che sono necessari per la sopravvivenza dell’ambiente stesso da cui sono generati. Ad esso è connesso il Capitale Culturale, quell’insieme di conoscenze, valori e atteggiamenti nei riguardi degli ecosistemi naturali e sociali, che va custodito e tramandato come una preziosa eredità, perché possa diventare di generazione in generazione una visione integrata con il futuro, capace di produrre una distribuita ed equa fonte di reddito che alimenta il Capitale Economico.

 

Ciclicità

La seconda C è quella di Ciclicità che ci invita a ragionare in chiave rigenerativa, racchiudendo al suo interno 3 concetti fondamentali quali estensione, metabolizzazione e rinnovabilità:

  • Estensione della responsabilità d’impresa che dall’origine delle materie prime si deve far carico dell’intero ciclo di vita del prodotto, compresa la finale dismissione e deve mettere il consumatore nelle condizioni di sprecare meno e poter smaltire differenziando correttamente.
  • Metabolizzazione, cioè la finale valorizzazione in ottica di upcycling di tutto ciò che viene messo in commercio, con l’obiettivo di non generare rifiuti ma sempre e solo risorse per lo stesso o un altro sistema (ciclo biologico e tecnico di metabolizzazione). Con questa finalità, fondamentale è adottare strategie per agevolarne la realizzazione come ad esempio, quelle suggerite dall’ecodesign per la purezza (riduzione dei materiali nocivi per gli ecosistemi e non metabolizzabili) e per il disassemblaggio (perché il prodotto sia riparabile nel tempo e a fine vita, sia possibile separarne i componenti, per recuperare quanta più materia ed energia possibile).
  • Rinnovabilità, ovvero il più possibile generato ed alimentato da materia ed energia proveniente da fonti rinnovabili. Nuovamente l’EcoDesign gioca un ruolo fondamentale anche su questo topic suggerendo ad esempio la fondamentale riduzione della materia prima o energia coinvolta in maniera da poter essere in linea con i cicli rigenerativi presenti in natura (materiali ed energia impiegati sia nella produzione che nell’utilizzo del prodotto e nella sua finale dismissione) e per la durata (prolungamento del ciclo di vita di un prodotto, spostamento del business dalla vendita di prodotti alla vendita di servizi, etc).

 

Coevoluzione

Infine la C di Coevoluzione, che s’ispira alla simbiosi mutualistica presente in natura, una dinamica in cui uno o più soggetti traggono vantaggio dalla relazione che mettono in campo, attuando una soluzione vantaggiosa per tutti gli attori facenti parte del sistema. La coevoluzione si sviluppa grazie ad un paradigma collaborativo che attraverso l’applicazione di una logica win-win, genera una soluzione vantaggiosa per tutti, compreso l’ambiente. Solidarietà (tra le persone e i popoli per ridurre la disuguaglianza sociale e l’accesso ad un cibo di qualità), dialogo (tra gli ecosistemi naturali e artificiali, per eliminare l’asincronicità del modello economico umano con i cicli naturali), cooperazione (tra comunità che condividono valori ed obiettivi), condivisione (di materia, energia, informazioni per accelerare la transizione ed agevolare l’evoluzione), benessere (di persone e imprese, diffuso in maniera capillare, perché possa generare un sistema resiliente, che dia garanzie di continuità), sono le priorità su cui bisogna lavorare per conferire resilienza al sistema.

L’Hub avrà anche il compito di individuare le modalità attraverso cui comunicare e sensibilizzare la collettività sulle evoluzioni dell’economia circolare, perché essa stessa possa diventare la leva del cambiamento.

Avrà quindi ad esempio la funzione di promuovere stili di vita attenti alla sostenibilità e alla qualità organolettica e nutrizionale dei cibi, nonché alla promozione di buone pratiche di contrasto allo spreco alimentare, alla perdita di biodiversità naturale e culturale, al cambiamento climatico e alla diseguaglianza sociale, lungo la filiera agroalimentare.

Nel maggio 2019 è stato siglato un protocollo d’intesa con la Regione Piemonte e nel 2020 con Unioncamere Piemonte per la creazione di questa piattaforma  di informazione e formazione che metta in rete e valorizzi le progettualità rivolte alla sensibilizzazione dei consumatori e degli attori del food-system, l’adozione di obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs).

Sostenere il progetto di ricerca significa legarsi a un osservatorio che può assumere un ruolo centrale nel direzionare e guidare le scelte future di cittadini e del mondo produttivo.

Il Partner potrà avere accesso a dati riservati rilevati dall’osservatorio, nonché organizzare con UNISG eventi ad hoc, e partecipare attivamente  all’evento di presentazione annuale dei risultati a cui sarà invitato l’intero Network dell’Ateneo composto dalle maggiori realtà produttive italiane e diventerà l’occasione per coinvolgere i propri stakeholder e posizionarsi come attore principale della sfida centrale dei prossimi anni.

L’HUB sarà un aggregatore naturale di aziende e istituzioni, che grazie attraverso a un nuovo modello collaborativo potranno contribuire a innovare il food system in una logica circolare e sistemica.

 

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