Il progetto di ricerca strategica Granai della Memoria è un percorso scientifico il cui scopo è raccogliere in video le memorie del mondo e renderle fruibili grazie a un archivio online: granaidellamemoria.it

Le memori narrate dalle persone stesse che le custodiscono hanno la volontà non solo di narrare il passato, ma essere un prezioso strumento per interpretare il presente e immaginare il futuro.

Il nome del progetto infatti, mutuato dal mondo contadino, rappresenta quella riserva che serve per affrontare i mesi senza raccolto.

Le interviste raccolte ricostruiscono piccoli universi e grazie a un’attenta catalogazione (per luogo, anni e temi trattati) è possibile navigare e strutturare la propria ricerca caratteristica. Un database aperto e accessibile a tutti, in coerenza con la vocazione del progetto.

Le sezioni attuali sono realizzate grazie al sostegno di fondazioni, amministrazioni locali e altri istituti di ricerca e questo ha permesso di arrivare a oltre 1000 video di 54 Paesi diversi su temi differenti, dal Mediterraneo all’agricoltura cuneese, da cibo e salute ai produttori dei Presìdi Slow Food in tutto il mondo.

Sostenere questa ricerca strategica significa contribuire al mantenimento e all’accrescimento di questo incommensurabile patrimonio a rischio di scomparsa. Inoltre i partner di Progetto avranno la possibilità di concordare con il team di ricerca la creazione di un archivio dedicato alla propria realtà o a un tema particolarmente caro.

Questa ricerca diventa uno strumento antropologico per il racconto di un luogo e delle sue tradizioni, utile ad esempio per musei, aziende di promozione turistica e fondazioni a sostegno del territorio, oppure per aziende che vogliano, attraverso la memoria di dipendenti, proprietari o clienti, definire le proprie radici e tracciare la propria identità.

«Oggi la cultura della tradizione sembra essere in pericolo, minacciata da un mondo che ricerca disperatamente l’oblio del passato. Da oltre un decennio il nostro gruppo di ricerca raccoglie le testimonianze delle comunità rurali per evitare che vadano disperse. Un tempo c’era la memoria orale a garantire la trasmissione di questo patrimonio. Oggi servono dei veri e propri granai per combattere la carestia di idee, per contrastare la cultura dominante e omologata che ha tolto la voce al sapere prezioso dei nostri vecchi. Non voglio lasciare queste battaglie ad altri. Dobbiamo tutti insieme difendere la biodiversità delle culture. D’altra parte salvare l’etnodiversità significa partecipare attivamente all’irrinunciabile salvaguardia della biodiversità.»

Carlo Petrini

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